C.I.R.M. (TMAS)

Archivio per Categoria CIRM NEWS

Centro Internazionale Radio Medico al servizio dei naviganti

Dal 1935 la Fondazione Centro Internazionale Radio Medico assiste per esigenze sanitare tutti i naviganti, di qualsiasi nazionalità, in qualsiasi parte del mondo e in mare per qualunque ragione.

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Il Centro Internazionale Radio Medico celebra 88 anni di assistenza

Dall’aprile del 1935, sono state effettuate oltre settecentomila teleconsultazioni.

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88° Compleanno del CIRM

Oggi celebriamo l’88° compleanno del Centro Internazionale Radio Medico (C.I.R.M.). Dal 7 aprile 1935, data di inizio delle nostre attività, ad oggi, abbiamo assistito 126703 pazienti e realizzato 713229 teleconsultazioni. Numeri che fanno di noi il centro di assistenza telemedica marittima (TMAS) con il maggior numero di pazienti assistiti a bordo nave nel mondo.
Ci auguriamo che la nostra attività sia stata utile nel trattare patologie ed infortuni che si sono verificati a bordo. Per parte nostra continueremo a svolgere la nostra missione per la tutela della vita e della salute della gente di mare con lo stesso impegno che mettiamo da 88 anni.

Locandina ⇒ 88 Anni – Ita

C.I.R.M. Scientific publications 2022

Per vedere le nostre pubblicazioni clicca quiC.I.R.M. Scientific publications 2022

C.I.R.M. Scientific publications 2021

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Genova, al via il corso di alta formazione per 20 medici di bordo

Dodici giornate per venti studenti laureati alla facoltà di Medicina e Chirurgi, in particolare gli specializzati in Anestesia, Rianimazione e Medicina d’Urgenza.

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Arenzano, al via la scuola specialistica per i medici di bordo

Promossa dall’Accademia della Marina mercantile italiana in collaborazione col ministero della Sanità, Assarmatori, Usmaf, Cirm, Ordine di Malta, Università di Genova e le compagnie Gnv, Moby, Tirrenia, Toremar, Caronte & Tourist

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Soccorso radio medico, dal Cirm un modello per le informazioni di base

È fondamentale per il personale sanitario collegato a distanza conoscere tutti i dettagli della nave per fornire una più efficace e rapida assistenza.

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Marittimo colto da malore a bordo di motonave alla fonda nel Porto di Manfredonia: evacuazione medica via mare ad opera della Guardia Costiera

Rapido intervento in mare da parte della Guardia Costiera di Manfredonia sotto il coordinamento del 6° MRSC (Maritime Rescue Sub Centre) della Direzione Marittima di Bari per il soccorso di un marittimo colpito da malore a bordo di una nave da carico alla fonda nel Porto di Manfredonia.

Non appena acquisita la richiesta di soccorso via radio, la Sala Operativa della Guardia Costiera attivava immediatamente il dispositivo emergenziale interessando, per il supporto medico del caso, gli specialisti del C.I.R.M. – Centro Internazionale Radio Medico di Roma e inviando sul posto la dipendente motovedetta CP 717.

Il marittimo infortunato risultava essere lo stesso comandante della motonave, di anni 42 e di nazionalità turca, sofferente a causa di sospetta colica ureterale. I militari della motovedetta, non appena ricevuto il nulla osta al trasbordo del malcapitato da parte del C.I.R.M., ed in collaborazione con l’equipaggio della nave, riuscivano rapidamente ad imbarcare il marittimo che, dopo pochi minuti, veniva affidato alle cure del personale medico del 118 di Manfredonia, nel mentre allertato e già in banchina al rientro della motovedetta.

Il marittimo, dopo qualche ora, veniva dimesso dall’ospedale di Manfredonia senza particolari conseguenze.

Da Guglielmo Marconi al terzo millennio: la telemedicina al sevizio di un mondo più sano e più giusto

Intervista https://www.globalist.it

Il C.I.R.M. è, a memoria d’uomo, una delle prime esperienza di medicina a distanza, racconta a SaluteIN.news il suo Presidente Francesco Amenta. Tutto nasce da una straordinaria intuizione di Guglielmo Marconi, che alla fine dell’Ottocento pensò di utilizzare le onde radio anche per curare e guarire pazienti, che non potevano contare su un medico in carne e ossa”.

Francesco Amenta, che del C.I.R.M. è il presidente in carica, racconta una gloriosa storia italiana.  L’attività del C.I.R.M. ha inizio il 7 aprile 1935. Il suo primo presidente è il premio Nobel Guglielmo Marconi. Il C.I.R.M. è una sua creatura, che precorre i tempi e riempie una pagina, che era bianca ed è già futuro. Il professor Amenta elenca numeri da capogiro…

“A partire dal giorno inaugurale abbiamo curato a distanza centoventiquattromila pazienti, che si trovavano a bordo di una nave e salvato migliaia di vite umane. La nostra attività continua e in qualche modo si moltiplica. Le navi da carico, che trasportano l’ottantacinque per cento delle merci del pianeta, non hanno a bordo né medici, né infermieri dedicati. L’assistenza è delegata al comandante, che ha seguito corsi pomposamente definiti di medical care, ma che si riducono a quaranta ore di formazione nell’arco di un quinquennio. Siamo noi del C.I.R.M. ad assistere chi a bordo si è ammalato o infortunato”.

Le navi sono stati il laboratorio di un percorso che si è esteso alla terraferma, seminato radici, spazzato via scetticismi e invaso il futuro. L’incubo della pandemia ha fatto da spartiacque fra la telemedicina pionieristica di Guglielmo Marconi e quella tecnologicamente sempre più avanzata, che è diventata non un’opportunità, ma un’esigenza. Professore concorda con me che la telemedicina è una svolta importante per il nostro Sistema Sanitario e che non c’è più tempo da perdere per passare dal tempo delle ipotesi e delle emergenze a quello della realtà quotidiana? 

“Ci sono innanzi tutto da superare, una volta per sempre, le titubanze psicologiche. Molti credono che la telemedicina vada utilizzata solo quando non c’è la possibilità di assistere in modo diretto i malati. Non è sempre così. Le tecnologie, via via più evolute e affidabili, ci consentono di replicare i risultati, che si possono ottenere con il rapporto vis à vis fra medico e paziente. Il campo di azione si allarga e conquista territori che sembravano off limits. Oggi anche interventi chirurgici di grande specializzazione possono essere realizzati a distanza con la chirurgia robotica. Immagini un grande chirurgo statunitense e un paziente che si trova dall’altra parte dell’oceano. Ovviamente, a fianco di chi si deve sottoporre all’intervento, è sempre necessaria la presenza diretta di un medico, ma i potenziali vantaggi, anche in un settore così delicato, restano enormi”.

Professore provi a immaginare quello che potrebbe accadere da qui a vent’anni. Dove arriverà la telemedicina?

“Mi sento di dire che, al cospetto della malattia, saremo tutti meno soli.  Dovunque ci troveremo. Nella nostra casa, in aereo, in treno e finanche in uno sperduto villaggio ai margini del mondo civilizzato. I confini futuri sono difficili da stabilire. Le nuove tecnologie hanno infranto anche le più granitiche certezze. La chirurgia robotica, ad esempio, ha dimostrato che la sottigliezza e la precisione di una sonda vanno oltre i limiti delle dita umane. Nel mondo che verrà da qui a vent’anni, si potranno curare i malati cronici, effettuare analisi ed elettrocardiogrammi, formare medici e paramedici senza che nessuno esca dalla propria casa. La prevenzione non sarà una prerogativa elitaria, ma potrà finalmente coinvolgere tutti i cittadini. Sarà un mondo più sano e, me lo faccia dire, anche più giusto”.

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